Il tecnico altamurano, dopo l’ottimo campionato con la Fortis Murgia, si “apre” ai nostri microfoni in una lunga e interessante intervista
Continua il nostro percorso settimanale con l’analisi della stagione delle formazioni altamurane che hanno, da poco, concluso i loro impegni agonistici. Questa settimana è la volta della Fortis Murgia Irsina che, a dispetto del nome, può considerarsi a tutti gli effetti una società altamurana, avendo numerosi dirigenti, tecnici e atleti nati e cresciuti proprio nella città del pane. Nonostante i noti problemi che ne hanno condizionato la stagione, la società murgiana, al primo anno nel campionato nazionale di serie D, si è ben comportata, raggiungendo una salvezza che non è mai stata in discussione. Tra i maggiori protagonisti di questa bella stagione c’è sicuramente l’allenatore, Pasquale Squicciarini che ha plasmato una squadra a sua immagine e somiglianza, con tanta grinta ma che, in molte partite, ha saputo anche esprimere un bel gioco. Proprio insieme al tecnico altamurano cercheremo di analizzare a fondo la stagione conclusasi lo scorso 8 maggio.
Mister, una domanda personale prima di tutto. Siccome non tutti la conoscono, soprattutto i più giovani, ci racconta, in breve la sua carriera prima da allenatore e poi da giocatore?
“Ho iniziato la carriera da allenatore nel 1996 a Molfetta in Eccellenza quando il mio ex presidente del Trani, dove avevo appena smesso di giocare, mi ha chiamato per cercare di ricostruire qualcosa di positivo viste le due retrocessioni consecutive dalle quali era reduce la squadra; era un bel progetto e bisognava lavorare con tanti giovani e ho accettato portando con me anche qualche ragazzo altamurano. Ci siamo salvati tranquillamente e, a un certo punto siamo stati anche al quarto posto in classifica risultando a fine stagione la squadra rivelazione del torneo. Oltre a Molfetta, ho allenato in ordine l’ U.S. Altamura, il Bisceglie, il Cerignola, il Bolzano e il Genzano in Interregionale (l’attuale serie D), poi Irsina in Eccellenza Lucana fino ad arrivare alla Fortis Murgia dove ho appena concluso il mio sedicesimo campionato da allenatore. Per quanto riguarda la mia carriera da calciatore, ho dato i miei primi calci nel C.S. Altamura, successivamente ho giocato nella Beretti del Matera promosso in serie B di mister Dibenedetto per poi passare a 17 al Tolve in Promozione dove ho fatto 24 gol in campionato e ho cominciato a farmi notare. Si sono accorti di me a Potenza dove l’anno successivo ho giocato in C2 segnando 11 reti e, durante una amichevole contro la Roma, alcuni osservatori hanno fatto il mio nome. A 19 anni sono passato in comproprietà alla Roma in serie A ma non sono stato molto fortunato, perché, un incidente in moto non mi ha fatto rendere al meglio. Subito dopo sono ripassato al Potenza e poi ho cominciato a girare per i campi di serie C passando per Crotone, Caltanissetta, Castel di Sangro, Marsala, Molfetta, Trani e infine Altamura in serie D. Ho chiuso la mia carriera a soli 34 anni a causa di problemi fisici che non mi permettevano di rendere al meglio in campo”.
Veniamo all’attualità, Mister, avete chiuso il campionato con 44 punti, frutto di 12 vittorie, 8 pareggi e 14 sconfitte. Niente male per una neopromossa nel massimo campionato dilettantistico, ci tracci il suo bilancio.
“Il bilancio è sicuramente molto positivo, premettendo che eravamo una matricola e che provenivamo da un campionato regionale lucano; tutti sanno quante difficoltà hanno a mantenere la categoria le squadre lucane che salgono in serie D. A inizio stagione abbiamo deciso con la società di riconfermare 14 giocatori dell’anno precedente e di attuare un mercato oculato che, senza svenarci, ci ha portato giocatori di grande valore tecnico ma soprattutto umano che insieme ai vecchi hanno formato una grande squadra”.
A livello personale, come ha vissuto questa esperienza?
“Personalmente è stata una splendida esperienza anche perché, oltre che dai miei ragazzi, ero sempre circondato dalla dirigenza e in primis dal presidente Digirolamo, che mi è stato sempre vicino in tutti i momenti della stagione. Sono molto contento del mio lavoro, penso che operare nella propria città è sempre molto difficile, sei sempre chiamato a dare il massimo, perché quando fai bene è tutto normale, ma nei momenti di difficoltà sei il primo colpevole. Per me questa è una bella rivincita perché tornavo ad Altamura dopo esperienze poco positive e per tutte queste motivazioni , oggi posso ritenermi più che soddisfatto” .
Durante l’intera stagione non avete mai corso grossi rischi e siete stati sempre abbastanza lontani dalle zone calde della classifica, pensa che senza tutte le vicissitudini accadute durante l’anno potevate ancora fare meglio?
“Abbiamo fatto un ottimo girone di andata, chiudendo al sesto posto in classifica con 27 punti, poi, nel girone di ritorno abbiamo cominciato ad avere qualche difficoltà dovuta anche ai problemi di carattere logistico che la squadra è stata costretta a subire. Come tutti sapete, a un certo punto della stagione abbiamo cominciato a giocare di sabato oppure di domenica dovevamo trovarci un campo dove giocare. Siamo passati da Altamura a Picerno, a Noicattaro, a Potenza poi ancora Altamura, è stato un girone di ritorno abbastanza travagliato”.
Quando tutto sembrava presagire addirittura un posto nei playoff, è arrivato qualche risultato negativo di troppo. Si è dato una spiegazione di questo calo?
“C’è da dire, che a salvezza ormai raggiunta a tante giornate dalla fine, ho notato anche un certo rilassamento nei miei giocatori che, complici anche i problemi ambientali menzionati prima, hanno mollato la presa; senza questi problemi penso che qualche punto in più potevamo farlo tranquillamente. Comunque sia, sono molto soddisfatto di quanto espresso in campo dalla mia squadra che mi ha seguito in ogni indicazione che le ho dato”.
A mente fredda, sono più i rimpianti o le note positive?
“Nessun vero rimpianto, forse potevamo chiudere la stagione con 50 punti ma mantenere la categoria al nostro primo anno e con tutte le difficoltà avute penso sia un ottimo risultato”.
Desantis, Gnisci, Di Maio, Aiello e tanti altri: un vero e proprio mix di esperienza e gioventù: è stato questo il vero segreto di questa squadra?
“In fase di mercato bisognava infoltire e migliorare la rosa senza strafare, soprattutto a livello economico. Nella scelta, è stata molto importante la componente umana più che quella tecnica ecco perché non bisogna neanche dimenticare Lupacchio, Falanca, Maurelli, Delle Foglie, gente che si è messa a disposizione di questo gruppo dal primo giorno e ha fatto da chioccia ai più giovani consigliandoli in tutto il loro percorso. Vorrei anche menzionare Digirolamo, altamurano verace che ha disputato un ottimo campionato e si è messo in evidenza in serie D avendo un cammino sempre in crescendo; nonostante sia un ragazzo che non vive di calcio, avendo una attività imprenditoriale molto importante, è stato sempre il primo ad arrivare agli allenamenti, si è sacrificato tanto anche perché essendo il figlio del presidente, doveva dimostrare di meritare il campo più degli altri. Non vorrei trascurare nessuno perché in questa stagione è prevalso il gruppo su tutto”.
Sappiamo che a lei non piace fare nomi ma noi la domanda la facciamo lo stesso. Chi l’ha più delusa e chi invece l’ha più sorpresa?
“Non mi piace mai parlare dei singoli perché io do importanza al gruppo, però se proprio devo fare dei nomi li faccio. Mi aspettavo qualcosa in più da Martimucci, ragazzo altamurano dalle spiccate doti tecniche che un po’ mi ha deluso. A sua parziale discolpa c’è da dire che era alla sua prima esperienza in questa categoria e penso che gli possa essere servito come bagaglio culturale per affermarsi nella prossima stagione. Tra quelli che mi hanno sorpreso maggiormente cito Desantis, il nostro capocannoniere e forse il giocatore piò dotato tecnicamente della rosa, ma, quello che mi ha impressionato più degli altri per capacità, impegno e serietà è stato Maurelli che è stato la vera anima di questa squadra. Il mio elogio, va comunque a tutto il gruppo per l’impegno profuso per tutta la stagione: senza l’impegno di tutti non ci sono singoli che possono emergere”.
Come abbiamo detto prima, tantissimi giovani che hanno ben figurato; un nome su tutti?
“Senza dubbio Errichiello, portiere arrivato in prestito dal Neapolis e che veniva da una stagione di inattività a causa di un infortunio. Ha avuto una crescita graduale ma continua fino ad affermarsi ad altissimi livelli tant’è che la sua squadra di origine l’ha già chiamato e il prossimo anno disputerà da protagonista il campionato in Lega pro. A lui va il mio grosso “in bocca al lupo” per la sua carriera”.
Può raccontarci un aneddoto che secondo lei rappresenta al meglio questa stagione e che nessuno conosce?
“Ce ne sarebbero tantissimi. I ragazzi molto spesso mi chiedono di sorridere di più perché con loro ho sempre un atteggiamento serioso e non lascio mai trasparire le mie emozioni e i miei sentimenti. Per questo motivo, più e più volte sono partiti dei veri e propri trenini che mi hanno strappato qualche sorriso nei loro confronti”.
Passando al futuro, vi siete già incontrati con la società per programmare la prossima stagione? Lei sarà ancora alla guida tecnica della squadra?
“La società, in questo momento, si sta adoperando per adempiere alle ultime pendenze rimaste in piedi e già questo è una cosa molto importante, il fatto che una società a fine maggio non abbia più debiti non è cosa da tutti. Per quanto riguarda il mio futuro, è una situazione che non ho ancora affrontato perché il futuro non è ancora chiaro. Non nascondo di essere stato già contattato indirettamente da altre società anche di categoria superiore; questo mi riempie di orgoglio ma ci tengo a precisare che se e solo se il presidente Digirolamo rimane alla guida di questa società, la mia priorità sarà la Fortis Murgia”.
Pensa che per il prossimo anno avrete stabilmente uno stadio dove poter giocare gli incontri casalinghi e se si, sarà il D’Angelo di Altamura?
“Spero vivamente che il prossimo anno non ci siano gli stessi problemi che si sono verificati quest’anno e spero tanto che la Fortis Murgia possa continuare il suo prestigioso progetto ad Altamura con a capo Digirolamo”.
Vuole ringraziare qualcuno in particolare?
“I miei ringraziamenti personali vanno a tutti, ma proprio tutti quelli che hanno reso possibile questa splendida stagione. Parto dal presidente Digirolamo, il suo Vice Patella, il preparatore atletico nonché mio secondo Luigi Romano, il preparatore dei portieri Gianni Masi, ai fisioterapisti D’Angelo e Scalera, il dottor Di Renzo, il magazziniere Michele Colonna e tutti i componenti della società senza escludere nessuno: senza il loro valido supporto non avremmo superato tutte le difficoltà incontrate. Voglio ringraziare di cuore anche tutti i ragazzi per l’impegno che hanno messo a mia disposizione per l’intero corso della stagione”.
Mister, adesso è arrivato il momento che anche lei riceva il nostro ringraziamento per la sua disponibilità e per il tempo che ci ha voluto dedicare.
“Grazie a voi, l’ho fatto con molto piacere, in onore dello sport”.
Il nostro ringraziamento a mister Squicciarini chiude di fatto il quarto capitolo della nostra rubrica “il punto”. Non ci resta che darvi appuntamento alla prossima settimana con la quinta puntata dedicata alla Libertas Altamura, locale formazione di basket che nell’ultima stagione ha disputato il campionato di serie D.
Leonardo Loporcaro