Moscelli: “Onorato di tornare qui, ho ancora fame”

Moscelli: “Onorato di tornare qui, ho ancora fame”

Fabio Moscelli
Fabio Moscelli dopo la firma del contratto

E’ stato l’acquisto che più ha fatto infiammare la piazza altamurana e che ha fatto ritornare nelle menti dei supporter biancorossi passate gioie ed emozioni infatti per il bomber bareseFabio Moscelli si tratta di un ritorno in terra murgiana, vent’anni fa vinceva il suo primo campionato riportando l’Altamura del presidente Maggi nei professionisti. Un autentico lusso per la categoria, le presentazioni per questo giocatore non sono necessarie l’ex capitano della Fidelis Andria è l’autentico regalo che la società ha voluto fare a tutta la città, ecco le sue prime parole rilasciate all’ufficio stampa del club.
Ciao Fabio, per te è un ritorno dopo circa vent’anni ad Altamura e possiamo dire che questa città è stata il tuo trampolino di lancio ed il primo campionato vinto in carriera, che effetto ti fa tornare?
“Quando sono arrivato ad Altamura ero under, abbiamo vinto il campionato e fu bellissimo realizzai circa 13 gol se non ricordo male, fu un annata importante, l’anno dopo sapete benissimo poi cosa accadde, ma fu una importante esperienza per poi affrontare il professionismo, di lì poi la mia carriera è andata avanti, sicuramente Altamura è stato il trampolino di lancio per la mia carriera”.

Cosa ti ha spinto ad accettare e sposare il progetto dell’Altamura?

“Ad Altamura torno molto volentieri perché l’ho lasciata nel migliore dei modi, il presidente mi ha chiamato e mi ha illustrato un progetto importante, i giocatori che volevano prendere erano importanti, tutto questo ha fatto sì che Moscelli prendesse la decisione di tornare ad Altamura, perché il progetto è serio, si punta a un campionato di vertice. Poi ho fatto diversi incontri con il presidente ed è stata lui la persona che mi ha convito a sposare questo progetto”.

Alla bellezza di 39 anni hai dimostrato di poter fare ancora la differenza ovunque, di correre come un ragazzino e di continuare a segnare, quale è il tuo segreto?

“Segreti non ce ne sono, è sicuramente l’amore verso il calcio che mi aiuta, per me il calcio è una passione che vivo quotidianamente come un bambino, ed è questa la mia forza. Poi credo che il mio carattere che ha contraddistinto la mia carriera, la voglia sempre di vincere, di lottare su ogni pallone domenica dopo domenica credo che questa sia la cosa fondamentale. Poi nel momento in cui si spegnerà questa fiammella appenderò le scarpette al chiodo ma adesso dentro di me ho la voglia di lottare, vincere, togliermi delle soddisfazioni e scendere in campo, dunque segreti non ce ne sono, sono cose che vivo io dentro di me, poi ripeto, nel momento in cui non le vivrò più mi farò da parte”.

Hai già disputato il campionato di Eccellenza in carriera e hai anche vinto in questa categoria, come vedi il torneo che ci appresteremo a disputare?

“Sarà un torneo interessante perché le quattro, cinque squadre che si sono attrezzate per i vertici ci saranno come Gravina, Casarano, Molfetta, secondo me potrebbe anche uscir fuori una sorpresa, se vogliamo toglierci delle soddisfazioni dobbiamo essere bravi e capire che ognuno di noi deve fare il suo iniziando dai calciatori, dallo staff tecnico, lo staff medico, i dirigenti, da tutti quelli che fanno parte della società per poter arrivare a un obiettivo, che non si raggiunge facendo solo la squadra, ma ci vuole un lavoro di serietà organizzazione e io credo che qua ci sono le basi per poter puntare a qualcosa di importante”.

Ovunque sei andato la piazza e dei tifosi hanno sempre conservato affetto nei tuoi confronti, basti pensare che dalla tua annata ad Altamura sono passati circa 20 anni e ancora i tifosi ti ricordano con entusiasmo, cosa ti senti di promettergli?

“Mi sento di promettergli il cento per cento del mio impegno, ci metterò veramente il cuore come ho sempre fatto in ogni stagione e in ogni squadra in cui ho giocato. Sicuramente mi fa piacere e onore indossare nuovamente la maglia dell’Altamura e prometto che darò il massimo di me stesso sia dentro che fuori dal campo”.

Ritroverai tanti compagni che ti hanno affiancato in stagioni passate e in avanti rifarai coppia con Di Rito, può essere un vantaggio questo?

“Sicuramente è un vantaggio perché ci conosciamo abbastanza bene io e Nicolas, Logrieco e Lorusso sanno come giochiamo noi, siamo un gruppo che si conosce bene e ognuno sa le caratteristiche dell’altro, penso però che in queste categorie ci si conosce tutti, alla fine se c’è la qualità e scendi in campo il pallone conosce una sola lingua, se sai trattare il pallone basta poco per capire le qualità degli altri”.

Infine, quali sono gli obiettivi che ti sei prefissato per la stagione?

“Vincere!”


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